Secchezza oculare: cause e rimedi
La secchezza oculare, nota col termine scientifico di xerosi oculare, è un disturbo che interessa l’occhio. Tutte le volte che sbattiamo gli occhi, entrano in funzione le palpebre che diffondono lacrime sulla superficie dell’occhio: in questo modo, creano una pellicola per ridurre l’evaporazione dell’umidità tipica degli occhi mantenendoli, così, idratati.
L’apertura e chiusura delle palpebre ha la funzione di tergicristallo: la lacrima (costituita da lipidi, proteine, acqua, sali minerali, enzimi, ecc.) serve a proteggere l’occhio da infezioni e disidratazione.
La secchezza oculare si verifica quando l’occhio non è in grado di produrre lacrime sufficienti ad assicurare il giusto livello di umidità all’interno o quando l’idratazione si riduce a causa della rottura della pellicola lacrimale. Molto spesso il problema si presenta anche quando andiamo a dormire e allora parliamo di secchezza oculare notturna.
Degenerando, questa malattia può determinare una graduale cheratinizzazione fino a compromettere il benessere degli occhi e finanche la vista.
Secchezza oculare: sintomi
La sindrome della secchezza oculare, di cui soffre il 50% degli italiani, causata dalla disidratazione della superficie anteriore della cornea, porta tutta una serie di disturbi.
Tali disturbi - sintomi che lasciano sospettare la presenza di xerosi oculare - sono:
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Arrossamento;
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Fastidio;
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Lacrimazione riflessa;
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Sensazione di sabbia (o corpo estraneo) negli occhi oppure bruciore, tutte le volte che si sbattono le palpebre;
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Prurito;
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Visione temporaneamente annebbiata;
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Fotofobia (fastidio alla luce);
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Affaticamento degli occhi.
In sostanza, gli occhi diventano estremamente sensibili alle condizioni esterne.
Secchezza oculare: cause
Abbiamo detto che la secchezza oculare sopraggiunge per una ridotta produzione di lacrime dalla ghiandola lacrimale secernente o per un drenaggio anomalo attraverso il canale lacrimale, ma quali sono i fattori che possono scatenare questa malattia?
Ecco quali possono essere le principali cause:
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Invecchiamento, con l’avanzare dell’età si riduce la produzione lacrimale (specie nelle donne in menopausa);
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L’uso di lenti a contatto o colliri;
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Aria condizionata e riscaldamento centralizzato che seccano l’aria compromettendo l’idratazione degli occhi;
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L’uso del computer (come pure la televisione);
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Malattie come blefariti, congiuntiviti o altre malattie infiammatorie dell’occhio;
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Malattie come diabete, alterazioni della tiroide o sindrome di Sjögren;
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Insufficiente apporto di vitamina A;
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Gravidanza;
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Esposizione a luce del sole molto intensa, fumo di sigaretta, ambiente secco o ventoso, polvere, pollini, inquinamento;
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Alcuni farmaci che hanno come effetto collaterale proprio la secchezza oculare o il suo aggravamento (pillola contraccettiva, antistaminici, beta-bloccanti, antidepressivi, diuretici).
In riferimento all’uso del computer, c’è da dire che, generalmente, sbattiamo le palpebre 22 volte al minuto; quando fissiamo a lungo lo schermo del PC o la TV, le sbattiamo solo 7 volte al minuto riducendo, così, la distribuzione delle lacrime.
Secchezza oculare: rimedi
Se trascurato, il disturbo della secchezza oculare potrebbe portare ad un calo della vista o, raramente, ad infezioni batteriche, micotiche o virali.
Al sopraggiungere dei sintomi descritti in precedenza, è necessario quindi eseguire un controllo ed attendere la diagnosi dell’oculista.
In presenza della malattia, occorre porvi rimedio con la terapia più accurata e mirata.
La terapia più semplice è a base di lacrime artificiali in collirio multidose o monodose, gel o spray (in Italia, ne esistono oltre 200 tipi diversi a base di acido ialuronico, vitamine, amminoacidi, biloba, ginko, ecc.) da associare ad antinfiammatori o antibiotici, in presenza di infezione batterica.
Se il collirio non basta, si può ricorrere ad integratori alimentari a base di omega3, sali minerali, antiossidanti, vitamine, ecc. che servono a stimolare la ghiandola lacrimale.
Nei casi più difficili, si può applicare un collirio diluito alla ciclosporina antinfiammatorio.
L’ultima spiaggia è un intervento mini invasivo ambulatoriale di circa un minuto mediante cui vengono inseriti minuscoli tappi (plugs) a ridosso del punto lacrimale inferiore o superiore.
Rimedi naturali secchezza oculare
Tra i rimedi naturali citiamo l’applicazione di fette di cetriolo, l’uso di olio di mandorle, impacchi caldi, decotto con foglie di ricino ed alcune piante come la camomilla e l’eufrasia molto idratanti o come la betulla, l’ontano nero ed il ribes nero antinfiammatori. L’estratto di tamarindo è, invece, ideale per contrastare le irritazioni.
Secchezza oculare: consigli preziosi
Per contrastare la secchezza oculare, è importante rispettare certe regole come:
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Bere molta acqua per garantire al corpo (occhi inclusi) la giusta idratazione;
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Concedersi pause ad intervalli regolari, se si lavora al computer, e sbattere le palpebre il più possibile;
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Mantenere al minimo il riscaldamento o l’aria condizionata;
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Lavorare in un luogo ben ventilato;
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Prendere l’abitudine di fare impacchi caldi sugli occhi per favorire la produzione di lacrime.